Lo smart working fa vincere: quando la performance ha più valore della presenza

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Lo smart working, portato in Italia dalla pandemia, continua ad essere ancora un valido alleato dei lavoratori. È davvero così?

L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha portato in Italia un nuovo metodo di lavoro, già consolidato all’estero da molto più tempo. Molte imprese hanno dovuto adeguare strumenti e strutture per consentire ai dipendenti di lavorare efficacemente anche da casa. Dopo svariati mesi di lockdown, il ritorno in ufficio avrebbe dovuto riportare tutto alla normalità pre-Covid ma così non è stato.

Il lavoro ibrido

Con la fine dello stato emergenziale, il lavoro agile sembra essersi trasformato in lavoro ibrido, un mix di ore spese in ufficio e in smart working. Questo perché durante il lockdown è apparso chiaro come sia possibile lavorare altrettanto bene ed efficacemente da casa anziché dall’ufficio. I dipendenti, dal canto loro, hanno conosciuto i privilegi della professione ibrida e hanno potuto dare maggiore valore alle proprie esigenze, fisiche e psicologiche. In questo modo, il collaboratore è più soddisfatto e riesce a raggiungere gli obiettivi aziendali prefissati.

Affinché questo scenario sia realizzabile è necessario un progetto chiaro e condiviso dal management e dai lavoratori, un accordo condiviso che permette allo smart working di essere vincente.

L’esempio di Nhood

È stata questa la scelta di Nhood, uno dei principali attori del real estate in Italia, che conta nel mondo 1.000 collaboratori distribuiti in 10 Paesi. In Italia, Nhood è impegnata in numerosi progetti di rigenerazione urbana.

L’azienda crede fortemente nel valore dello smart working tanto da inaugurare un progetto dal titolo “Nhood Agile Working”. Questo si basa su una convinzione primaria e cioè che sia meglio valorizzare la cultura della performance rispetto a quella della presenza in azienda. La condicio sine qua non è che il dipendente raggiunga gli obiettivi che gli sono stati assegnati; dove e quando ciò avvenga è irrilevante.  

Cento giorni di presenza virtuale

Ogni lavoratore ha diritto a 100 giorni all’anno di presenza virtuale in qualunque luogo desideri. La flessibilità oraria è sempre legata alla responsabilità del singolo, alla definizione degli obiettivi e alla verifica dei risultati.

Monitoraggio dei risultati

È ovviamente importante monitorare attività e risultati con un sistema di KPI Persone, KPI Qualità e KPI Engagement. Con questa strutturazione interna intelligente, i risultati appaiono più che positivi. L’azienda cresce per fatturati e i dipendenti sono felici di contribuire a questo successo.

Nhood Agile Working è sicuramente un progetto vincente che sarà imitato da altre aziende, in un mondo che va sempre di più verso la cultura della performance.

L’offerta di Conformity

Per imparare tutti i segreti dello smart working e comprendere come portarlo efficacemente all’interno della propria azienda seguendo tutte le norme della Sicurezza sul lavoro, Conformity offre corsi di formazione, specifica e generale, sul tema.