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Job crafting: ripensare i ruoli per aumentare la motivazione

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Job crafting è un approccio sempre più utilizzato all’interno delle PMI per favorire il benessere e la motivazione dei dipendenti.

In un contesto lavorativo in continua evoluzione, in cui l’engagement cala e le esigenze individuali cambiano rapidamente, questa metodologia consente di personalizzare il proprio ruolo in azienda senza stravolgere la struttura organizzativa.

Cos’è il job crafting

Il job crafting è un processo proattivo con cui i dipendenti possono ridefinire alcuni aspetti del proprio lavoro per renderlo più aderente alle proprie competenze, valori e obiettivi personali. Il concetto, introdotto da Amy Wrzesniewski e Jane Dutton, si basa sull’idea che il significato attribuito al proprio ruolo non è fisso, ma può essere plasmato attraverso modifiche intenzionali delle attività svolte, delle relazioni con i colleghi o del modo in cui si percepisce il proprio contributo.

Le tre dimensioni del job crafting

Il job crafting si sviluppa tipicamente su tre livelli:

  • Task crafting: riguarda la modifica delle mansioni o della quantità di lavoro, ad esempio prendendo in carico nuove attività o cambiando il modo in cui si svolgono le esistenti.

  • Relational crafting: consiste nel ridefinire le interazioni con colleghi, clienti o superiori, ad esempio cercando una maggiore collaborazione o mentoring.

  • Cognitive crafting: è la riformulazione mentale del proprio lavoro, ovvero il modo in cui si interpreta il significato e l’impatto delle proprie attività quotidiane.

Ogni intervento può contribuire a migliorare l’autoefficacia, il senso di appartenenza e l’engagement.

I benefici organizzativi del job crafting

L’adozione del job crafting non porta benefici solo individuali, ma anche sistemici. Aziende che lo promuovono osservano un aumento della produttività, una maggiore fidelizzazione dei talenti e un clima organizzativo più positivo. Questo approccio, se gestito correttamente, permette alle imprese di valorizzare le risorse interne, ottimizzare l’allocazione dei compiti e prevenire fenomeni come burnout o quiet quitting.

Il ruolo dell’HR e dei manager

Perché il job crafting funzioni, è essenziale che HR e manager lo facilitino attivamente. Questo significa:

  • Identificare i margini di flessibilità nei ruoli esistenti.

  • Fornire strumenti per la consapevolezza e l’autovalutazione (es. bilanci di competenze).

  • Creare contesti di dialogo tra manager e collaboratori.

  • Formare i team leader su come supportare la personalizzazione dei ruoli senza perdere di vista gli obiettivi aziendali.

Il job crafting, infatti, funziona quando è integrato con la strategia dell’impresa e non vissuto come un atto individuale isolato.

La formazione come leva di attivazione

Affinché il job crafting diventi una pratica concreta e sostenibile, la formazione continua gioca un ruolo cruciale. Offrire percorsi mirati a sviluppare soft skill come l’autoanalisi, la comunicazione assertiva o la gestione del cambiamento aiuta i dipendenti a prendere maggiore consapevolezza del proprio ruolo e a intervenire in modo costruttivo.

Conformity affianca le imprese in questo processo con soluzioni formative pensate per supportare la crescita dei singoli e dei team, promuovendo un approccio personalizzato e orientato al benessere organizzativo.

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