Formazione aziendale – Imprescindibile per il lavoratore
Formazione aziendale e le conseguenze per il lavoratore che si rifiuta di essere coinvolto in percorsi di up e reskilling. Risponde la Corte di Cassazione, con una precisa sentenza. Non a caso, quest’ultima arriva dopo un processo che ha visto protagonisti un lavoratore che aveva rifiutato la formazione e l’azienda che, per questo, lo ha licenziato.
Rifiutare la formazione aziendale: la sentenza
La Corte di Cassazione ha fornito precise indicazioni rispetto al tema. In particolare, il rifiuto di un dipendente di sottoporsi alla formazione deve essere letto come un comportamento di “grave insubordinazione” per il quale il licenziamento è giustificato.
Nella fattispecie, la formazione destinata al lavoratore era gratuita, negli orari di lavoro e, soprattutto, mirata all’upskilling delle sue competenze. Le motivazioni per le quali l’azienda ha deciso di licenziare il lavoratore sono state appoggiate quindi, legittimate, dalla sentenza della Corte di Cassazione.
I vantaggi della formazione aziendale
Volendo perdere il focus sul caso di cronaca, la sentenza della Corte di Cassazione, in ogni caso, porta ad una riflessione necessaria sulla centralità della formazione sul posto di lavoro. Questa non solo è fondamentale per la crescita dell’azienda ma è altresì da intendersi come imprescindibile per ogni lavoratore di qualsiasi settore.
La pianificazione strategica è necessaria
Affinché i programmi di formazione aziendale portino i risultati attesi – e sperati – è necessario che le aziende abbiano una chiara progettazione del piano di formazione, basato sui seguenti elementi:
- analisi preliminare del livello di partenza delle competenze,
- descrizione degli obiettivi da raggiungere,
- contenuti settati sugli obiettivi,
- formazione smart e interattiva.
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