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Cybersecurity e Cyberisk

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Leggendo alcuni report di Trend Micro, multinazionale giappo-americana di sicurezza informatica, si scopre che l’Italia è uno dei paesi più colpiti al mondo per numero di malware in circolazione.

Nell’anno della pandemia 2020 in tutto il mondo si sono verificati numerosi episodi anche eclatanti, e gli hacker hanno colpito in maniera mirata determinati settori, sviluppando attacchi su misura e scegliendo con estrema cura i propri obiettivi.

 

ATTACCHI MIRATI

In Italia i settori più vulnerabili ad aggressioni si sono dimostrati quello della sanità, colpito da un altissimo numero di malware e ransomware unici (il caso più eclatante il recente attacco alla sanità laziale). Dopo il comparto sanitario, gli hacker hanno preso di mira soprattutto la PA, le banche, i settori tecnologici e i trasporti – guarda caso tutti settori assolutamente vitali per il funzionamento del paese.

La modalità è in genere un vero e proprio ricatto informatico: i virus rendono inaccessibili i file dei computer infettati, e viene richiesto un riscatto in denaro per ripristinarli (oppure per non divulgarli, visto che pressoché sempre contengono dati sensibili).

LA CYBERSECURITY È IL PROBLEMA PRINCIPALE DEI PROSSIMI ANNI

Con l’aumento del livello di digitalizzazione, il tema del digital crime diventa sempre più rilevante.

La campagna contro il Cybercrime è solo all’inizio: il lavoro di messa in sicurezza delle infrastrutture e la dotazione di sistemi efficienti di cyber defence a livello nazionale sarà un lavoro che ci occuperà per parecchi anni, soprattutto per la necessità di sviluppare dei sistemi di difesa non solo a livello italiano, ma quantomeno europeo.

MA NEL FRATTEMPO COSA POSSIAMO FARE PER DIFENDERCI?

Innanzitutto facciamo sì che, attraverso una seria e pesante azione di formazione, le persone imparino velocemente ad assumere comportamenti corretti, a partire da coloro che lavorano da casa che sono le pedine più vulnerabili del sistema.

Ognuno di noi, anche a livello personale, deve imparare a trovare un equilibrio tra la comodità e una maggiore prudenza rispetto al passato.

A partire dagli atteggiamenti virtuosi dei singoli si può creare uno zoccolo duro che ci permetta di sopravvivere senza grossi contraccolpi a questo periodo di transizione in cui i grandi sistemi si devono necessariamente attrezzare.

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