Internazionalizzazione d’impresa: cosa c’è da sapere

L’internazionalizzazione è il processo che permette alle imprese di aprirsi a nuovi mercati esteri. In questo modo, sarà possibile l’instaurazione di rapporti con altre aziende, consumatori e istituzioni operanti sul territorio. Lo scopo di tale operazione è la vendita, la produzione, l’acquisto di materie prime e la ricerca di nuove fonti di finanziamento.

In un contesto come quello attuale, regolato dalle logiche della globalizzazione e votato alla connettività, le aziende tentano la penetrazione di nuovi mercati esteri. Tale processo prende il nome di internazionalizzazione d’impresa. I motivi che guidano questa scelta possono essere diversi, generalmente riconducibili al rallentamento dei mercati nazionali, alla crescita della concorrenza o semplicemente a nuove opportunità di guadagno.

Che cos’è l’internazionalizzazione?

Alla definizione di internazionalizzazione di cui sopra, può essere aggiunto che essa rappresenti l’evoluzione necessaria del modo tradizionale di “fare impresa”. In molti casi, è l’unica soluzione per evitare l’implosione del mercato interno attanagliato da:

  • saturazione dei settori produttivi;
  • concorrenza dei competitors esteri;
  • mancanza di stimoli al consumo;
  • eccessiva burocratizzazione;
  • elevato carico fiscale.

L’opportunità che si presenta a queste imprese è quella di commercializzare i propri prodotti in regime di assoluto monopolio o comunque di scarsa concorrenza, con procedure burocratiche snelle e tassazione semplificata.

Internazionalizzare l’impresa  

Si parla di internazionalizzazione quando l’impresa svolge una o più delle seguenti attività

Produzione all’estero

Apporti di capitale di azionisti stranieri

Esportazione e vendita all’estero dei propri prodotti

Alleanze con partner stranieri

Realizzazione di unità produttive

L’internazionalizzazione costituisce quindi un’ottima opportunità di fare business all’estero, soprattutto per gli imprenditori che si trovano in difficoltà a competere nel mercato interno.

Obiettivi dell’internazionalizzazione
  • Aumento ricavi.
  • Riduzione costi.
  • Apertura di nuovi sbocchi commerciali.
  • Delocalizzazione dell’attività di impresa.
  • Ottimizzazione del carico fiscale e del cuneo fiscale.

La scelta del paese

Selezionare il mercato ed il Paese di riferimento è un passaggio chiave. Le aziende devono valutare fattori geografici, demografici, economici, ma soprattutto culturali. Per questo motivo, è molto importante condurre un’attenta ricerca di mercato.

Le variabili macro-economiche

Le variabili da considerare nella fase di selezione del Paese e del mercato di riferimento si distinguono in 3 categorie principali:

  • Geografia: dimensioni del Paese, condizioni climatiche e caratteristiche morfologiche.
  • Demografia: sviluppo demografico, numero di abitanti, stratificazione della popolazione per classi di età e densità della popolazione.
  • Indicatori economici: prodotto interno lordo (PIL), PIL pro-capite, disponibilità di spesa pro-capite per consumi personali, distribuzione del reddito.

In conclusione, è innegabile che l’internazionalizzazione possa rappresentare una carta vincente per le imprese. A fare la differenza, però, sono la progettualità, la capacità di analisi e l’affiancamento di professionisti in grado di strutturare una strategia adeguata alle caratteristiche dell’azienda.